Misure restrittive: I governanti e i tecnici sono tutti impazziti?

Con l’arrivo dell’autunno, come ampiamente previsto dagli studiosi, il numero di “nuovi infetti” da Covid19 inizia ad assumere valori preoccupanti.

Possiamo renderci conto di come stia evolvendo la situazione, andando a valutare la differenza (in termini di velocità di crescita del contagio) tra quanto accadeva a Settembre e quanto sta accadendo ad Ottobre 2020. Osservando la figura successiva, ci accorgiamo subito di come ci si stia avviando (salvo misure drastiche) verso una nuova situazione simile a quella di Febbraio/Marzo.

Fortunatamente, al momento, sia il numero di persone in terapia intensiva che il numero di decessi resta basso. Tuttavia, questo momento di calma rischia, in qualche modo, di drogare la percezione del problema facendolo sembrare meno grave di quello che è.

Da quest’ultima riflessione nasce la necessità di rispondere ad una domanda che sembra essere diventata ormai un trend: perché i governanti (ed i tecnici) insistono così tanto col distanziamento sociale e le mascherine, se tutto (sembra) andare relativamente bene?

Rispondere a questa domanda non è facile, in quanto andrebbero presi in considerazione molti aspetti e fatte diverse ipotesi su un eventuale “cambio nel tasso di mortalità del virus”. La paura più grande sembra essere quella di una seconda ondata in stile spagnola.

Tuttavia, possiamo fare affidamento ai (tanto odiati) numeri per farci una idea delle motivazioni che spingono (ancora, dopo quasi un anno) i nostri amministratori a consigliarci (anche energeticamente o lanciafiamme alla mano) l’uso di dispositivi di protezione e di stare più distanti del solito.

Poiché un post non è il luogo adatto per fare analisi troppo approfondite, limiterò il contenuto a soli grafici e qualche breve riflessione sugli stessi.

Variazione dei nuovi positivi e contatti tra le persone

Come ormai la maggior parte di noi avrà capito, il virus si muove con le nostre gambe e sfrutta la nostra vita sociale per propagarsi. Ipotizzare che al crescere dei contatti cresca anche la velocità (abuso del termine) dell’epidemia sembra ammissibile (nonché banale).

Ed in effetti, se andiamo ad osservare l’andamento dei nuovi positivi (dati Protezione Civile) e l’andamento del numero contatti medi tra le persone (Dati Smc19), riusciamo ad intravedere una sorta di correlazione.

L’immagine seguente mostra l’andamento di queste due variabili (il grafico superiore mostra la variazione dei nuovi positivi giornalieri, quello inferiore il numero di contatti medi registrati giorno per giorno). Nell’immagine inferiore il picco negativo corrisponde ad un giorno di mancata acquisizione dati.

Ma cosa sembra suggerirci questa correlazione? Se andiamo ad osservare come si distribuiscono i nuovi positivi rispetto ai contatti medi registrati (la prossima immagine), salta immediatamente all’occhio che al crescere dei secondi (la socialità delle persone), si ha una tendenza crescente esponenziale dei primi (I nuovi positivi) .

Quindi, al governo non sono impazziti?

Osservando cosa ci viene chiesto di fare durante questo periodo (mascherina, 1mt di distanza, lavarsi le mani, ridurre i contatti) e se contestualmente osserviamo l’immagine precedente, sembrano esserci evidenze circa la sanità mentale dei nostri amministratori. È molto probabile che la task force creata ad hoc per la crisi Covid19 sia in grado di eseguire valutazioni molto più accurate di quella rozza riportata in questo post.

In mancanza di un vaccino, ridurre i contatti sembra essere un buon metodo (nonché l’unica arma che abbiamo) per mantenere bassi i nuovi positivi (dati alla mano).

Perché stressarci tanto se non si muore più di Covid19?

Sebbene io ritenga che anche un solo morto sia troppo, è utile fare anche una breve riflessione sul tasso di mortalità. Se anche fosse dell’1%, far infettare 60 milioni di Italiani equivarrebbe condannare a morte quasi certa 600 mila persone per il solo gusto di dire “io la mascherina non la metto” e “non ce ne Coviddi”. Immaginiamo ora che in questi 600 mila Italiani ci siano i nostri figli o i nostri genitori e la risposta sul perché è importante mantenere basso questo numero vien da se.

Un malato terminale ha lo stesso diritto alla vita di un giovane in piena salute.

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