Perdifumo 2022: i nostri buoni propositi – Lettera Aperta.

Cari concittadini,

Questa lettera aperta è indirizzata a tutti voi e spazia un po’ (forse divaga troppo, quindi potreste anche usarla come conciliatore del sonno 🙃) tra diversi argomenti che impattano in qualche modo il nostro territorio.

Alla fine della lettera ho riportato quelli che personalmente ritengo possano essere buoni propositi da tentare di raggiungere e che potrebbero dare una marcia in più al nostro territorio.

Sono in realtà iniziative delle quali (alcune!) ci faremo promotori a breve. Ovvero, tenteremo di farle attivare nel caso in cui non siano già state avviate. Dopo che ovviamente la nostra situazione Covid19 si sarà normalizzata.

Prima però, permettetemi qualche riflessione.

Urge un’unione vera (e voglia di impegnarsi in prima persona)

Qualche riga più su ho volutamente utilizzato il termine PROMUOVERE (e non RAGGIUNGERE) riferendomi ai prossimi passi che ci piacerebbe il nostro territorio possa compiere, per un motivo: i prossimi progetti che proporremo sono difficili da raggiungere. Richiedono molto impegno tecnico (e meno manuale). Sicuramente, sono estremamente più semplici di creare un comitato o organizzare un piccolo evento a premi.

Le prime due esperienze sul campo (Illuminiamo Perdifumo 2021 e Piccoli Artisti a Perdifumo 2021) ci hanno convinto (ma già lo eravamo) ancora di più che da soli non si va da nessuna parte. E che sopratutto è inutile spendere troppo tempo a chiacchierare senza poi mettere in pratica ciò che si vorrebbe proporre.

In un contesto come il nostro, è necessaria la partecipazione attiva e la collaborazione attiva di tutti (ognuno per quello che può ovviamente) per portare avanti progetti che siano anche minimamente complessi.

Non possiamo aspettarci che le soluzioni cadano dal cielo ne tantomeno possiamo pretenderlo rapidamente visti i limiti stringenti sui piccoli comuni che dallo stato centrale si divertono ad inasprire di anno in anno. Limiti che castrano di fatto la capacità operativa delle amministrazioni.

Non possiamo continuare a sperare di vivere solo d’estate; né possiamo decidere di essere attivi o passivi per il nostro territorio a seconda di chi propone qualcosa; Fare la cernita in base a chi ci sta simpatico e chi ci sta antipatico credo sia lesivo per il bene comune.

Per stare al passo coi tempi e puntare ad avere un ruolo attivo (come territorio) nell’immediato futuro (anziché diventare un enorme hotel diffuso per i bagnanti esitivi) siamo costretti a fare ADESSO (non domani, non quando arriveranno i fondi Europei) il salto di qualità e crescere a livello civico, separando la nostra vita privata dalla nostra vita civile (lo so, è dura… ma mai iniziamo e mai arriviamo…).

Dobbiamo deporre l’ascia di guerra.

Per poter raggiungere obiettivi che vadano oltre l’ordinario (che è importantissimo per mantenere i servizi fondamentali ma insufficiente per garantire una crescita), sarà necessario lavorare in sinergia tutti quanti (TUTTI!) e mettere da parte questa faida bipartisan che dura da 50 anni: credo sia lampante per tutti e che sia inutile girare intorno (saremmo degli ipocriti se lo facessimo) al fatto che sul nostro territorio sia in atto una “guerra decennale tra fazioni”.

Come qualche illuminato (ora sparito dai radar) diceva d’estate, io sono uno “sciacallo ra marina” quindi questa guerra non la sento mia (in realtà la reputo stupida dato che le guerre oltre a portare danni e senso di vendetta altro non fanno) e riesco liberamente a osservare il nostro territorio per quello che è, e ne riesco a vedere le potenzialità.

Dobbiamo arrivare pronti al momento in cui il recovery fund andrà a regime. Non possiamo permetterci di sprecare questa occasione. La Campania è famosa per non essere in grado di spendere i fondi che le toccano di diritto. Vi siete mai chiesti il perché? Beh, ce lo avete (in piccolo) sotto gli occhi.

Io propongo di risolvere definitivamente la questione: creiamo due squadre di calcio fiorentino, una per ogni frazione e una volta all’anno ci “scanniamo sul campo”. Poi finita la partita torniamo persone civili che cercano di migliorare minimamente il luogo in cui vivono senza mettersi i bastoni tra le ruote l’un l’altro.

I buoni propositi (quali tasti proveremo a toccare)?

Servono cambiamenti strutturali radicali che apportino valore aggiunto al territorio:

  • Convincere le attività produttive e il terziario a spostarsi sul nostro territorio anche incentivandoli (pensate alle Isole Bermuda dove su quattro sassi e un po di spiaggia sono posizionate le più grandi compagnie assicurative/finanziarie);
  • Fornire servizi (anche di supporto finanziario) alle aziende che decidono di spostarsi sul territorio;
  • Attirare capitali a Perdifumo;
  • Mettere i giovani in condizioni di osare (avviare nuove attività) e non di essere costretti a fuggire per vivere;
  • Puntare alla green economy e all’economia sostenibile;
  • Rendere Perdifumo un polo culturale (vi siete mai chiesti quanta storia anche importante è stata scritta a Perdifumo? E a quanti scienziati ha dato i natali?);
  • Attirare nuovi residenti (stabili, reali) sul nostro territorio (e questo è possibile farlo solo tramite incentivi e offrendo i servizi minimi fondamentali);

Ma sopratutto, serve che voi cittadini vogliosi in possesso di competenze, le mettiate sul campo. Servono idee. Servono incontri (in remoto al momento!!!), serve dialogo, serve confronto.

Tutto questo serve adesso e non al momento di dover presentare i progetti (investimenti orientati al futuro). Se ci riduciamo all’ultimo momento quasi sicuramente saremo bocciati dalla prima commissione.

Personalmente, io tutto questo non lo vedo. Anzi, quello che spesso osservo sono incontri orientati a denigrare l’avversario di turno. Ma spero che qualcosa cambi nell’immediato futuro.

Infine gli auguri per un Buon 2022

Pochi giorni fa si è concluso il secondo anno, durante il quale (ancora una volta) siamo stati costretti a rinunciare (spesso, non sempre) a molte di quelle cose che ci rendono veramente quello che siamo, ovvero esseri umani.

Il nostro istinto innato di animali sociali è stato messo a dura prova ed è stato molto limitato dalle azioni che siamo stati costretti a mettere in atto per limitare il contagio. (Si, sembra brutto e antipatico dirlo ma anche noi siaml animali e anche noi abbiamo comportamenti istintivi – retaggio di quando saltavamo tra gli alberi e vivevamo nelle caverne).

Siamo stati costretti, troppo spesso, a rinunciare a quei piccoli gesti che inconsapevolmente (e senza che ce ne accorgiamo) provocano in noi buon umore, felicità e che possono aiutarci ad arrivare a fine giornata riuscendo ad evitare di provare un senso di incompletezza, risultato di una ridotta interazione con i nostri simili.

Ma rispetto a due anni fa, se escludiamo l’ultima settimana del 2021 in cui abbiamo assistito ad alcuni piccoli cluster sul nostro territorio, credo possiamo parlare di un bilancio leggermente più positivo: i vaccini, le mascherine e gli igienizzanti hanno drasticamente ridotto gli ingressi nelle terapie intensive. Il 2022 potrebbe essere l’anno della liberazione totale.

Il mio augurio è che questo possa essere l’anno della ripartenza per tutti noi.